Nutrire il Bambino

Nutrire il Bambino

Se vuoi aiutare il tuo bambino a crescere bene, puoi iniziare subito, addirittura quando non è ancora nato. Le ricerche più recenti sostengono che i primi 1000 giorni sono determinanti per il suo sviluppo futuro. I momenti più “utili” sono la gravidanza, l’allattamento e lo svezzamento.

Durante i mesi dell’attesa e poi nei primi due anni di vita si può intervenire su quei processi che influenzano la salute del piccolo a lungo termine.

Si è scoperto infatti che in questa fase le influenze ambientali contano ancora più di quelle genetiche. La nutrizione in particolare svolge un ruolo cruciale. L’obiettivo diventa allora assicurare al bambino prima e dopo la nascita (appunto nei suoi primi 1000 giorni) una nutrizione adeguata alle sue esigenze.

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Lo svezzamento

Una buona abitudine è controllare quotidianamente il suo menu. Se è necessario garantirgli un’adeguata quantità di energia, è altrettanto importante fare attenzione alla composizione della dieta e alla qualità degli alimenti.

Il piccolo deve poter introdurre gradualmente nella sua dieta tutti i gruppi alimentari e abituarsi alla massima varietà. Non aggiungere sale o zucchero ai piatti del bambino è una abitudine importante; così imparerà spontaneamente ad assaporare il gusto autentico dei cibi.

Ma attenzione, i bambini sono molto sensibili alle sostanze tossiche, ed avendo un basso peso corporeo ed un organismo in formazione sono più esposti a questi elementi rispetto agli adulti.

Per questo motivo gli alimenti per l’infanzia devono rispondere per legge a criteri di sicurezza molto più elevati di quelli previsti per gli adulti. Così si riduce al minimo una possibile esposizione a sostanze tossiche.

L’alimentazione del bambino va decisa in accordo con il pediatra: regole nutrizionali chiare semplici, efficaci e sicure. Il pediatra è la figura di riferimento a cui rivolgersi con fiducia per ogni dubbio sulla nutrizione del bambino.

Ecco perché gli alimenti “specifici” sono insostituibili nei primi tre anni.

L’età evolutiva, che va dalla nascita all’adolescenza, è un momento delicato. Una dieta equilibrata contribuisce alla crescita e allo sviluppo dell’organismo e aiuta a ridurre il rischio di insorgenza di numerose malattie nell’adulto di domani.

Una corretta educazione alimentare si decide nei primi mesi di vita e si consolida fino al terzo anno. Si deve sempre ricordare che il latte materno rimane l’alimento ideale e va utilizzato in modo esclusivo fino al sesto mese.

Dal sesto mese, sempre seguendo le indicazioni del proprio pediatra, il neonato è pronto a un altro tipo di nutrimento a integrazione del latte materno. L’educazione nutrizionale del bambino comincia, infatti, durante questa fase della vita: è fondamentale abituarlo a conoscere sin da subito nuovi gusti e sapori, per aiutarlo a costruire delle abitudini alimentari corrette, che contribuiscono alla salute del futuro adulto.

Gli alimenti specifici per la prima infanzia, pensati appositamente per i bambini nella fascia d’età dai 6 mesi ai tre anni, garantiscono un’alimentazione in grado di soddisfare le esigenze nutrizionali in accordo con le differenti fasi di crescita, nella massima sicurezza.

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La legislazione sugli alimenti per la prima infanzia è infatti molto più restrittiva, in termini di sicurezza delle materie prime, rispetto a quella generale. I contaminanti tossici presenti negli alimenti agiscono in tutte le fasce di età, ma sono ben più pericolosi nei primi anni di vita, in cui l’organismo cresce rapidamente e si sviluppa da un punto di vista funzionale.

È anche per questo che è importante non cadere nell’errore di considerare il bambino come un “piccolo adulto” e offrirgli gli stessi alimenti, in porzioni ridotte.

Cosa che invece è avvenuta con più frequenza soprattutto negli ultimi anni, anche per colpa della crisi: molte mamme italiane hanno infatti preferito risparmiare sugli acquisti e optare per un’alimentazione unica per tutta la famiglia.